giovedì 17 giugno 2010

“Agile-Eutelia, la dignità: è questo il costo del lavoro”

“Agile-Eutelia, la dignità: è questo il costo del lavoro”
 di Fabio Sebastiani
Le immagini di questo articolo si riferiscono alla manifestazione nazionale dei lavoratori e lavoratrici della Agile a Roma il 17/06/2010 e sono state scattata da Maurizio Evangelisti.  

Roma 17/06/2010 - “Lavoratore scomparso”. Quelli di Agile-Eutelia da oggi sono di nuovo in piazza a manifestare per il loro futuro. E domani saranno in tanti, proprio sotto le finestre di Montecitorio. In pratica, la mobilitazione sarà addirittura nazionale. Sulla maglietta hanno stampigliato l’ultimo loro “grido di dolore”.
La loro lotta dura ormai da un anno. Dopo aver ottenuto ben tre sentenze di amministrazione controllata aspettano un segnale concreto che rimetta in moto la mission produttiva. Segnale che può arrivare solo dalle istituzioni, s’intende. Quello che chiedono è di dare libero corso alle commesse pubbliche che pure avevano nel portafoglio. E che una gestione scellerata ha fatto fuggire.
La vicenda di Agile-Eutelia dimostra in maniera lampante che anche in quegli esempi di “crisi indotta”, di crisi non legata alla variabili del mercato, insomma, non c’è alcuna volontà da parte degli imprenditori di fare il loro mestiere.
Dopo aver battuto gil sciacalli, ora i lavoratori si trovano a doversi reinventare un futuro. Attività che va oltre le loro competenze, naturalmente. Ed è per questo che chiedono, giustamente, un aiuto alle istituzioni. Peccato che proprio lì, nelle istituzioni, per quello strano intreccio tutto italiano tra politica ed affari, sia annidato uno dei pericoli più grossi.
La loro lotta fino ad ora è stata esemplare perché ha dimostrato che in ballo non c’era solo la difesa di un diritto astrattamente garantito dalla Costituzione italiana, ma anche la difesa di un bene conquistato con l’applicazione e la dedizione.



Il servizio sul TG di RAI 3 sulla giornata di oggi
Insomma, se qualcuno pensava che fosse facile fregare duemila lavoratori con un semplice giochetto di scatole cinesi e bodyguard addestrati a forzare i picchetti, dovrà rifare i suoi calcoli. Davanti ha trovato un gruppo di lavoratori e lavoratrici che non hanno nessuna intenzione di mollare.
Loro sono lì. E a loro va data una risposta. Contrariamente a quanto hanno scritto sulle magliette, quindi, non sono lavoratori scomparsi. Ci sono pioù che mami. Semmai sono scomparsi per queste istituzioni, e per questa politica, che stanno sistematicamente distruggendo il lavoro, e i lavoratori, con l’obiettivo di rendere vicino allo zero il suo valore. Esempi come quello di Agile-Eutelia ci dimostrano che la sola battaglia sindacale non può bastare, che se non c’è una battaglia per la dignità il lavoro non avrà più prezzo.
Fonte: controlacrisi.org
Il reportage di Maurizio Evangelisti
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